Ostiglia, Galleria D’Arte L’Incontro, 1978

Poltronieri O Della Limpidezza

E' un piacere dover presentare un artista, un uomo soprattutto come Alceo Poltronieri, se pur nei limiti della carta e della penna.

Poiché è troppo limitato trovarsi di fronte alla creazione artistica, senza conoscerne in un minimo l'autore. E in particolare nel nostro caso, stupisce il cercare la figura emblematica e misteriosa che forse si è troppo soliti attribuire a quella dell'artista, e trovare invece un uomo che vive per l'umanità, intesa non come genere umano, ma come essenza e concettualità di se stessi. In una interpretazione pura, senza nodi, cristallina. L'umano esaltato nelle sue prime virtù, nei suoi ideali più primitivi, nella poesia di un passato che forse neppure è esistito a un livello di tale incontaminazione.

Certo è fuori tempo, in altra dimensione, con le delusioni che ne derivano, le sofferenze e gli ostacoli immancabili: quelli di un mondo che trascina sempre a uno scopo prefisso, inevitabile, non a un concetto primo, personale, aculturale dall'ideale unico e vero.

Non una meta a lunga scadenza, ma un modo di vivere immediato, istantaneo, con il presupposto dei suoi principi più limpidi. Che certo non può trovare riscontro in questi uomini, in questi mecca nismi sociali troppo smaliziati.

Non vorrei però che si pensasse a Poltronieri come a un semplice idealista, oppure come alla personificazione di una virtualità meditata, logica, per arrivare magari all'eroismo. In lui non c'è bisogno di logica, di motivazioni nei movimenti dell'animo: è sufficiente essere sempre all'unisono con la propria essenza di uomo, con la giusta e onesta interpretazione di sé, della propria funzione che Poltronieri ha sempre conosciuto e perseguito, per sua fortuna, ma soprattutto per sua intuizione e scelta. Tutti sanno quanto sia più semplice e comodo lasciarsi contaminare dall'educazione, dalla cultura, dalla politica nella non obiettività del partitismo sconsiderato. Effetti umani anch'essi, senza dunque volerne togliere la logica, senza volerli condannare. Ma riuscire a mantenere una linea con se stessi, nella sincerità obiettiva e massima di cui pos siamo, nella veridicità degli istinti che ci sono stati dati, per andare ripetutamente a cozzare contro le istituzioni, le irragionevolezze, i tradimenti, dunque le continue sofferenze, questo, io dico, non è da tutti. Non siamo uomini che perseguono la purezza, risalendo la corrente, quella disastrosa, invincibile, del progresso e degli errori umani. Alceo Poltronieri. e su di questo non ho dubbi, è uno dei pochi che ha la limpidezza per poterlo fare. E, ribadisco, non è né un eroe né un missionario. Non fa altro che mettere alla luce ciò che i più non vogliono scoprire: la coscienza di sé nella funzione di uomini, in questa terra, in quello che dovrebbe essere il nostro paradiso tranquillo.

Ma chi è Poltronieri? lo non credo certo di aver dato un'idea chiara di lui. Ho solo parlato un po' con me stesso di un personaggio che forse molti non vorrebbero rivedere. Perché la purezza agli uomini fa paura. Specchi immediati del suo animo, se pur nell'apparente anacronismo di quanto sto per dire, i suoi quadri ne sono il limpido soffio vitale, ne sono il respiro candido, universale.

ALBERTO HANNOSS. Novembre 1977

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